Come il vino e la buona cucina sono nel DNA di noi italiani, la marijuana è, da sempre, “californiana”.
Prima di essere le zone più à la page per Cabernet e Merlot, Napa e Sonoma – ma anche Washington State e l’Oregon, culla del Pinot Noir – erano… i premier cru della ganja.
Moltissimi grandi vigneti hanno preso il posto di piantagioni confiscate. Innanzitutto a Sonoma. Da lì arriva un caso leggendario: il Cannabis Sauvignon, infuso di cab e maria, prodotto (solo per amici, not for sale, obviously) da una cantina top di Sonoma, per decenni. Questa cantina era una delle proprietà di una famiglia leggendaria.
Questi eroi meriterebbero un blog a parte. Innanzitutto perché sono miei amici veri: sono stato l’unico, non di Sonoma, invitato a un loro addio al celibato dove si beveva solo tequila e l’ospite d’onore era Angelica Bella, nota attrice off di Broadway.
Si affermano a est, negli anni del proibizionismo, per diventare poi grandi importatori di liquori: stesso background, e stessa zona di competenza, dei Kennedy. È dovuta a una “frizione” tra le due famiglie, narra infatti la leggenda, il loro spostamento a ovest. Ci starebbe un gran prequel di “American tabloid”. Qualcuno può dirlo a James (Ellroy)?

I mixologist di cui sopra, arrivati nel West, hanno convertito – quasi – tutta la splendida tenuta in vigneti. Ma un acro di maria, come memoria storica, l’hanno tenuto… et voilà, il Cannabis Sauvignon!